25 NOVEMBRE - GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

Domenica 25 Novembre 2018 15:57

Il 25 novembre si celebra in tutto il mondo la giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. L’espressione «violenza maschile contro le donne» designa una violazione dei diritti umani e una forma di discriminazione contro le donne. Come sancito dall’ONU, comprende tutti gli atti di violenza fondati sul genere che provocano danni o sofferenze di natura fisica, sessuale, psicologica o economica.

Tra le diverse tipologie di violenza, quella psicologica che si verifica all’interno di una relazione di coppia è ad oggi ancora poco discussa pur essendo presente quando si verifica ciascuna tipologia di abuso. Al di là delle innumerevoli forme che assume, infatti, ogni violenza è in primo luogo una violenza psicologica: è tra le più insidiose poiché tradisce alle origini un sentimento che sta alla base delle relazioni. Proprio questa circostanza fa sì che tale violenza non sia facilmente visibile e percepibile dalla società.

“La violenza psicologica comprende una serie di atteggiamenti intimidatori, minacciosi, vessatori e denigratori da parte del partner, nonché tattiche di isolamento messe in atto dallo stesso.” (Baldry, 2006). La violenza psicologica consiste in un rapporto basato su comportamenti mirati a denigrare l’altro e a considerarlo un oggetto. Tale forma di violenza comprende ricatti, insulti verbali, colpevolizzazioni pubbliche o private, svalutazioni continue, denigrazione e umiliazione, gelosia patologica e controllo (queste ultime scambiate per manifestazioni di affetto).

Quando sul corpo c’è un livido, il segno della violenza è innegabilmente riconoscibile. Quando invece non ci sono segni concreti, riconoscere che sta avvenendo una forma di violenza è meno immediato.

La difficoltà nell’individuare le violenze psicologiche deriva dal fatto che, oltre a non procurare segni visibili, il loro confine è impreciso; si tratta di un concetto soggettivo: una medesima azione può assumere significati diversi a seconda del contesto in cui si inserisce e un medesimo comportamento sarà visto come abuso dagli uni e non da altri. Inoltre, mentre è possibile valutare gli aspetti fisici della violenza, è molto più difficile misurare cosa provi una vittima di violenza psicologica. Questo tipo di violenza spesso viene negato sia dall’aggressore sia dai testimoni, i quali non vedono niente di concreto e ciò permette alla vittima di dubitare di ciò che prova.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità -che definisce la violenza di genere come un problema di salute pubblica che incide gravemente sul benessere fisico e psicologico delle donne che ne sono vittima- ha evidenziato come il protrarsi nel tempo di continue forme di violenza possa determinare nella donna vari disturbi psichici e fisici. Appare dunque difficile, se non addirittura impossibile, parlare di violenza all’interno di una relazione di coppia senza tener conto della sua componente psicologica.

Gli operatori sanitari possono contribuire a far emergere ciò che è nascosto, riuscendo a cogliere le richieste di aiuto non esplicite e i segnali indicatori di un malessere legato a una situazione di violenza, al fine di prendersi cura dal punto di vista psico-fisico e di indirizzare verso altri servizi competenti.

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